Il mio viaggio al Kalymnos climbing festival

Pubblicato il 7 Ottobre 2013

Qualche tempo fa mi è stato proposto di prendere parte ad un viaggio, dall'Italia fino all'isola di Kalymnos in Grecia in compagnia di un pò di arrampicatori e giornalisti.
Detta così sembrava una cosa easy e ho accettato subito senza far domande. Il viaggio però dura 5 giorni e in questi giorni si viaggia un sacco, si visitano le migliori falesie lungo il tragitto e si bivacca in giro. Figata.

I miei compagni di viaggio sono Albo e Paolo dell'agenzia Spiagames che ci fanno da guide e si occupano di tutto, la Manu che tiene un diario di viaggio su Marieclair e Jacopo e Siebe che sono due climber professionisti del team The North Face. Ad accompagnarci due meravigliose Jeep, una Wrangler e un Rubicon 10th years anniversary del quale lungo la strada mi innamorerò perdutamente.

Raccattato alla stazione di Trieste il primo giorno (gli altri sono partiti il giorno prima e hanno visitato la falesia di Arco vicino a Trento), vengo portato subito a Osp in Slovenia dove i ragazzi stanno già arrampicando, ma quando arrivo sta piovendo dibbestia.
Pigliamo le Jeep e andiamo in Croazia, la falesia nel parco naturale di Paclenica è uno spettacolo ma piove anche li e ci spostiamo più a sud.

Continuiamo a macinare km ed inizio a prenderci gusto, arriviamo in Montenegro. Il tempo non è male ma le pioggie della nottata bagnano la roccia della falesia che non ci lascia scelta, non si arrampica nemmeno qui. Jacopo e Siebe iniziano a sentire il richiamo della roccia, e vogliono arrampicare al più presto.

Con i ragazzi di Spia decidiamo di andare direttamente in Grecia e partiamo per un viaggio lunghissimo ma stupendo attraverso il Montenegro, la Bosnia e l'Albania. praticamente una giornata piena di macchina per delle strade stupende, specialmente quelle dell'Albania, ancora in costruzione, terreno ideale per testare la Rubicon che sto guidando oramai solo io.

Ecco li mi innamoro: sterrati di ghiaia, guadi buche gigantesche che creano delle pozzanghere/lago dove entrare a manetta, sono come un bimbo al parco giochi, mentre i due climber iniziano a spazientirsi. non ce la fanno a stare seduti tutto il giorno.

Io ho un sorriso gigante, tanto che non mi accorgo che ho sbagliato a prendere il passaporto e dall'Italia sto viaggiando con quello di Eleonora, la mia fidanzata. non si è accorto nessuno ed ho attraversato quasi tutti i Balcani da clandestino. Sono ancora più gasato, penso di essere il primo italiano ad intromettersi in Albania col passaporto di un altra.

Arrivati in Grecia finalmente si arrampica, ci infiliamo in un canyon con pareti stupende. finalmente tiro fuori il drone che mi sono portato da casa per fare delle riprese aeree, ma il vento che c'è nel canyon è troppo forte, faccio un paio di immagini e poi lo metto via prima di scassarlo.

La notte dormiamo li, io oramai innamorato dormo sul tetto della Rubicon e mi godo una stellata che se fosse possibile far la foto col mio telefono penserebbero tutti ad una foto finta... ma quante stelle ci sono?

A metà notte muoio di freddo e finisco la nottata sul sedile al calduccio.

il giorno dopo si arrampica ancora e sto giro ci provo anche io. L'unica nota divertente è che quando mollo la presa perchè non ce la faccio più, parto verso il suolo e Paolo che mi stava facendo la sicurezza decolla a 4 metri d'altezza. Ilarità generale.

Ripartiamo alla volta di Kalymnos, e prima dobbiamo ancora arrivare ad Atene, passiamo sl ponte di Calatrava, giriamo in città ed arriviamo al porto. Traghetto fino a Kos.

La notte non è come quella del traghetto che da Genova o Livorno ti porta in sardegna, li non ti lasciano sdraiarti in nessun posto, il personale dalla nave si prodiga a svegliare chiunque si sdrai per terra o su una poltrona, insomma un incubo. Arrivati a Kos all'alba, un paio di foto e si piglia un traghetto per Kalymnos.
Il mare ci avvisa che saranno giorni di grande vento, sul battello Siebe imita MIchael Jackson quando ballando si sbilancia senza cadere, il vento è fortissimo.

Arrivati finalmente a destinazione facciamo le foto di rito fuori dall'albergo e ci godiamo un pò di riposo poi di nuovo sulla Jeep a far un pò di immagini dell'isola. Kalymnos è stupenda e dall'hotel si vede benissimo la grotta che è anche il simbolo dell'isola, c'è un sacco di gente che sta arrampicando. La sera facciamo festa e il giorno dopo si torna a casa. 3000 km in 5 giorni con delle persone meravigliose. Grazie di cuore.
 

Qui sotto se vuoi ci sono un pò di foto del viaggio, dalla Slovenia alla Grecia passando per Croazia, Bosnia, Montenegro e Albania.

 

Il mio viaggio al Kalymnos climbing festival
Il mio viaggio al Kalymnos climbing festival
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